Panerai Egiziano: un’icona Italiana

Panerai Egiziano: un’icona Italiana

STORIA DI UN SEGNATEMPO LEGGENDARIO EMBLEMA DEL  MADE IN ITALY NEL COLLEZIONISMO 

Nella storia dell’orologeria, tra pregiudizi e scarsa conoscenza della materia, si tende a pensare che l’Italia abbia avuto un ruolo marginale o  strettamente legato alla mera estetica.  

Scavando a fondo tra le radici di uno dei marchi più noti del panorama  orologiero, emerge una storia, tutta italiana, fatta di tecnica, innovazione e stile: quella del Panerai Egiziano

La storia della maison è un viaggio nel passato del nostro paese che si  interfaccia con la qualità del nostro settore industriale e con l’eccellenza delle nostre forze armate. Le Officine Panerai hanno avuto il merito di  aver portato, con orgoglio e maestria, il livello dell’orologeria italiana a  competere con le migliori produzioni dell’epoca.  

Dopo la fondazione della casa, nel 1860 sul Ponte alle Grazie di  Firenze ad opera di Giovanni Panerai, nel 1935 inizia una storia fatta  di ingegno e di patriottismo. Guido Panerai e suo figlio Giuseppe  iniziano la produzione di orologi per assecondare le esigenze della Regia Marina che, dopo la proclamazione della repubblica, prenderà il  nome di Marina Militare Italiana.  

La produzione di orologi era affiancata a quella di strumentazioni professionali dedite al mondo della subacquea. Dopo diversi test, l’azienda lancia la prima referenza 2533, che fu sostanzialmente basata su un progetto Rolex poi modificato da Panerai

Il legame tra la famiglia Panerai e la casa di Ginevra era già consolidato: ancor prima di essere produttrice di segnatempo, la famiglia era  proprietaria di uno storico negozio concessionario Rolex

IL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO E LA SCUOLA ITALIANA PER  SOMMOZZATORI 

Il nome di questo segnatempo è indelebilmente legato alla storia  geopolitica del secolo scorso. Nel 1948, dopo la nascita dello Stato di  Israele, la Lega Araba guidata dall’Egitto si oppose fermamente alla  creazione di un nuovo stato. Un luogo strategico era rappresentato dal  Canale di Suez, in cui i sommozzatori egiziani decisero di tagliare, in  quel punto, le linee di rifornimento israeliane.  

Occorreva però una rapida specializzazione in ambito militare e  subacqueo e l’Egitto volse uno sguardo interessato all’Italia e, nello  specifico, alla Decima Flottiglia Mas operante durante la Seconda  Guerra Mondiale. Una delegazione egiziana si recò in Italia per cercare  un mentore che potesse addestrare il corpo di sommozzatori e  trovarono questa figura nella persona di Ferdinando Pacciolla

L’ex soldato del Gruppo Gamma, aiutato dai servizi segreti, riuscì a  formare circa 300 reclute recandosi ad Alessandria e da lì nacque  l’Unità egiziana di Sommozzatori (“Al ferka al sierra”) sotto il comando  di Fawzi Abdel Rahman Fahmy. 

IL PROGETTO DI UN SEGNATEMPO ESCLUSIVO  

Il comandante egiziano, dopo una visita in Italia, ebbe il piacere di  conoscere la famiglia Panerai ed i propri strumenti, dopo essere stato a  La Spezia per formarsi insieme ai soldati italiani presso la Fortezza del  Varignano. Fawzi rimase impressionato dalla qualità degli strumenti  Panerai e decise di chiederne una fornitura alla fabbrica per assegnarla  al proprio esercito.  

La famiglia Panerai, per legge e per accordi interni, era obbligata a  chiedere una liberatoria alla Marina Italiana per poter fornire a terzi quel  tipo di strumentazione. 

La risposta della Marina fu tempestiva e positiva ma a quel punto  emerse un ostacolo burocratico insormontabile: per accordi già presi con Rolex, Panerai non poteva cedere strumentazioni per equipaggiare paesi stranieri. 

Non restava che un’unica strada per aggirare il vincolo: creare da zero un nuovo orologio dedicato esclusivamente ai sommozzatori egiziani. 

Panerai decise di assecondare questa richiesta attraverso la  realizzazione di un segnatempo dalle caratteristiche uniche ed  inedite per la maison che diventarono parte del patrimonio tecnico  anche del futuro.

Nacque così il leggendario Panerai Egiziano con referenza GPF-2/56 destinato alla Marina Egiziana con il consenso della Marina Italiana. 

Il termine Egiziano venne aggiunto in maniera non ufficiale nella prima  versione che aveva comunque una referenza altamente esplicativa: la  sigla “GPF” era l’acronimo di Guido Panerai e Figlio, il numero 2 era  legato al progetto della maison ed infine il numero 56 era legato all’anno  di lancio del segnatempo (1956). 

La cassa misurava 60 mm di diametro per permettere un’elevata  resistenza alla pressione esercitata dall’acqua. L’orologio montava una  lunetta girevole graduata per calcolare il tempo di immersione. Per la prima volta, venne introdotto nella struttura dell’orologio  l’elemento che contraddistingue Panerai ancora oggi: il dispositivo  proteggi-corona. Guido Panerai & Figlio ottenne un brevetto internazionale per il dispositivo proteggi-corona nel 1956. Il calibro svizzero era un Angelus con riserva di carica di 8 giorni, la  scritta sul quadrante “brevettato” era legata invece al proteggi-corona.

L’aspetto dell’Egiziano appare molto simile a quello degli strumenti  Panerai e si discosta dalla tipica forma di cassa a cuscino.  Sul fondello sono presenti 6 viti di tenuta e all’interno sono inserite guarnizioni imponenti così come la cassa dell’orologio: ancora oggi mantiene le dimensioni degli orologi subacquei più grandi mai prodotti. 

Il quadrante tipico detto “sandwich” su due livelli presenta il tipico lume  brevettato da Panerai: il Radiomir. Questa particolare sostanza era  generata su una pasta a base di radio che verrà poi aggiornata con la  famosa pasta Luminor, priva di elementi così radioattivi, a base di trizio con piccole concentrazioni per evitare danni alla salute.  Per la prima volta nella produzione Panerai, abbiamo una piccola  lancetta dei secondi ad ore 9 per capire se l’orologio fosse attivo. 

La lunetta girevole dell’Egiziano è oggi parte del patrimonio estetico  della casa e rivive attraverso la collezione Submersible

Si ritiene che la G. Panerai & Figlio abbia prodotto all’incirca 50  esemplari della referenza GPF 2/56. 

Sul mercato e nelle aste ne sono emersi, fino ad ora, soltanto 15  esemplari certificati.  

La storia di questo segnatempo resta affascinante tanto quanto l’aspetto  di un vero e proprio strumento professionale di uso militare.  L’Egiziano resta uno degli orologi più importanti della storia di Panerai,  esempio di maestria tutta italiana e pezzo pregiato, ed estremamente  raro e costoso, per tutti i collezionisti più importanti del panorama  dell’orologeria.  

Il Panerai Egiziano rappresenta il Graal per chiunque voglia avere tra le mani un orologio subacqueo militare con una storia leggendaria.  

                                                                                                             di Marco Di Pasquo

 

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