Stefano Mazzariol: Il custode del fascino nel collezionismo vintage
Nel mondo dell’orologeria vintage, pochi nomi risuonano con la stessa autorevolezza di Stefano Mazzariol. Con oltre 30 anni di esperienza, Mazzariol è considerato uno dei massimi esperti di Rolex d’epoca, un punto di riferimento per collezionisti e appassionati di tutto il mondo. La sua passione per gli orologi non è solo una professione, ma una missione: preservare e valorizzare il patrimonio storico di questi capolavori meccanici.
Un viaggio nel tempo: la carriera di Mazzariol
Nato a Livorno nel 1964, Stefano Mazzariol ha iniziato il suo percorso nel mondo degli orologi vintage con determinazione e curiosità. La sua carriera è stata segnata da una continua ricerca e studio, che lo hanno portato a diventare un’autorità nel settore. Fondatore del sito www.mazzariolstefanolibrary.com, ha creato una risorsa unica al mondo per valutare l’autenticità degli orologi Rolex vintage, raccogliendo informazioni dettagliate su numeri di serie, referenze e caratteristiche distintive il tutto documentato con immagini fotografiche. Mazzariol è autore insieme a Carlo Pergola e Giovanni Dosso del libro “Rolex Daytona dalla nascita al mito” (2006), considerato una delle opere più apprezzate sul tema. Inoltre ha collaborato nel libro “Ultimate Rolex Daytona” (2010) di Pucci Papaleo curando l’intera cronologia del modello Daytona.
Queste opere hanno contribuito a definire gli standard di conoscenza nel collezionismo, fornendo dettagli tecnici e storici sui modelli più iconici. La sua collaborazione con riviste specializzate come “Watch Club” e “Watch Shop” ha ulteriormente consolidato la sua reputazione come esperto e divulgatore.
Rolex Vintage : tra autenticità e valore storico
Il mercato degli orologi vintage è in continua evoluzione e Mazzariol ha giocato un ruolo cruciale nel guidare collezionisti e appassionati attraverso le complessità di questo settore. La sua attenzione ai dettagli, come la patina originale e le caratteristiche uniche di ogni modello, ha aiutato molti a distinguere tra autentico e contraffatto, che diventa sempre più difficile da individuare, preservando il valore storico degli orologi. Grazie alla sua esperienza, Mazzariol è riconosciuto come esperto dalla camera di commercio di Livorno per la valutazione di Rolex vintage e orologi da collezione. Inoltre ha ricoperto il ruolo di CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) presso il Tribunale di Roma portando la sua competenza anche in ambito peritale. Il suo lavoro ha contribuito alla creazione di numerose collezioni private di alto livello sia in Italia che a livello internazionale.
Uno sguardo al futuro
Con il crescente interesse per il collezionismo di orologi vintage, il lavoro di Stefano Mazzariol rimane più rilevante che mai. La sua dedizione alla ricerca e alla divulgazione anche attraverso i canali social, continua a ispirare una nuova generazione di appassionati, dimostrando che il fascino degli orologi d’epoca è senza tempo. La passione di Stefano Mazzariol per il mondo dell’orologeria, non si limita alla sua capacità di individuare pezzi unici e autentici; questa dedizione lo ha portato anche a contribuire alla creazione di modelli esclusivi. In collaborazione con Squale, storico marchio dell’orologeria subacquea, Mazzariol ha ideato edizioni limitate che uniscono il fascino intramontabile del vintage con dettagli innovativi e un design senza tempo. Finora questa partnership ha portato alla realizzazione di tre modelli esclusivi Squale Essemme MK1 prodotto nel 2022, in soli 30 esemplari numerati, con un richiamo agli orologi storici da immersione. Lo Squale Essemme 300 MK2 un evoluzione del primo modello, anch’esso limitato a 30 pezzi, con caratteristiche tecniche avanzate. Lo Squale Capraia un’edizione speciale dedicata all’isola di Capraia, che celebra il legame tra Squale e il mare.
Questi orologi non sono solo strumenti di precisione, ma raccontano una storia. Ogni dettaglio porta con sé l’esperienza di Stefano Mazzariol e la sua visione, capace di coniugare passato e innovazione. Con questa premessa, siamo entusiasti di approfondire con lui i temi legati al mercato vintage, le tendenze e i consigli per chi si avvicina a questo affascinante universo. Ed ecco cosa ci ha raccontato.
A.C: Stefano, è un vero piacere poter parlare con lei oggi. Il mondo degli orologi vintage affascina sempre di più collezionisti e appassionati e la sua esperienza rappresenta un punto di riferimento per molti. Vorrei iniziare chiedendole: quando è nata la sua passione per gli orologi vintage? C’è un episodio o un modello particolare che ricorda con particolare emozione?
S.M: Il fenomeno del collezionismo di orologi e soprattutto quello d’epoca si è sviluppato ed è maturato negli ultimi 30 anni. Normalmente il primo accostamento all’orologeria è sempre legato ai nuovi modelli dopo di che, se subentra la passione, cresce l’interesse verso la storia di una maison e dei suoi modelli più significativi. Da questo primo step si può entrare in una spirale che, oltre al fattore estetico, riesce a coinvolgere il nostro lato emozionale. Per essere ancora più chiari la ricerca di un esemplare fuori produzione meglio se da molto tempo, ben conservato ed esente da interventi invasivi o, peggio, approssimativi ed incoerenti con la sua tipologia ed il suo periodo, diventa il nostro obiettivo primario. Non tutto diventa automaticamente Vintage, infatti il significato di questo termine alla lettera significa “d’annata” la cui traduzione, per molti cultori e collezionisti del bel tempo che fu, equivale a fascino, sapore e ricercatezza, Vintage è ciò che invecchiato bene, rendendo unico un esemplare magari di serie. Gli orologi d’epoca sono oggetti da collezione e catalizzatori di sensazioni. Io sono stato un vero Cacciatore d’orologi. Rastrellavo ogni mercatino, soprattutto Inglesi, alla ricerca dell’orologio sopravvissuto,ma non solo, compravo vecchie pubblicazioni dove le pubblicità di Rolex parlavano di imprese compiute con appunto un Rolex al polso. Non esisteva Internet o il mondo come lo conosciamo oggi, quindi le ricerche erano un’avventura. Spesso sono partito per paesi alla ricerca del personaggio Rolex coinvolto oppure dei suoi familiari per sapere se esisteva sempre la possibilità di rintracciare l’orologio protagonista dell’impresa. Non sempre ma spesso mi è riuscito. Questa è la vera essenza del collezionista Vintage: la ricerca.
A.C: Quali modelli di Rolex vintage, secondo lei, hanno avuto il maggiore impatto nella storia dell’orologeria, sia dal punto di vista tecnico che culturale?
S.M: Ovviamente i professionali, gli orologi si apprezzano per mille aspetti e magari non alla loro presentazione, com’è successo per i Daytona referenza 4 cifre. All’epoca non aveva le caratteristiche per diventare proprio un mito, però ha unito un impatto estetico bello, contenuti tecnici validi e, per la prima volta, il fatto di essere indossato da personaggi di richiamo,il tutto condito da una più che collaudata affidabilità, questo ha portato gli orologi sportivi d’epoca Rolex a diventare delle vere e proprie icone. Orologio troppo avanti per il periodo, infatti dopo 24 anni dal suo ingresso in produzione è scoppiata la DAYTONA mania che dura anche oggi.
A.C: Il mercato degli orologi vintage ha subito molte trasformazioni negli ultimi anni. Secondo lei, quali sono stati i principali fattori di cambiamento?
S.M: Negli anni 80 il mercato di scambio era nei vari mercatini oppure si aspettava l’uscita di riviste specializzate con la rubrica Compro e Vendo (orologi & market per esempio). A fine anni 90 inizio 2000 con la diffusione di Internet sono nati i Forum. Questo è stato il periodo migliore. Tutti partecipavano per ricercare e condividere informazioni. La cultura era di moda. Poi siamo passati all’era Blog ed infine i Social. Sui Social tutto è fast, nessuno legge più, devi attirare l’attenzione con qualcosa che niente ha a che fare con l’orologeria. L’ orologeria vintage è cultura,non è per tutti. Oltre a questo ci metto anche che è diventato un problema trovare un bell’orologio vintage. Oramai, i più belli sono già gelosamente custoditi in collezioni più o meno grandi. Però prevedo che ci sarà un rientro sul mercato nei prossimi dieci anni di tanti capolavori da polso. Importanti collezionisti sono più o meno della mia generazione o anche più “grandi” di me, quindi diciamo che la carriera da collezionista è terminata e che spesso non verrà condivisa questa passione dagli eredi. Quindi, anche se capisco a malincuore, molti provvederanno alla vendita di queste collezioni.
A.C: Quali sono i dettagli meno evidenti ma cruciali da valutare per stabilire l’autenticità di un Rolex vintage?
S.M: Gli orologi falsi sono sempre più comuni ed è sempre più difficile riconoscere gli originali dalle imitazioni. Anche un occhio esperto ormai è in difficoltà in quanto i falsi sono sempre più simili agli originali e sono prodotti con maggiore accuratezza. Per questo è importante fare molta attenzione e seguire qualche regola che può aiutare ad avere maggiori garanzie. Una delle cose più importanti da fare quando si vuole acquistare o vendere un orologio è documentarsi e comprare da persone serie e preparate. E’ assolutamente sconsigliato il “buon affare”: se il prezzo è troppo basso, è quasi certo che ci siano anomalie perché è altamente improbabile che un commerciante faccia fare un buon affare a un collezionista privato. La qualità rimane, il prezzo si dimentica. Poi ci sono altri nemici dell’orologio: i più pericolosi sono l’incuria, l’umidità e l’orologiaio non specializzato.
A.C: Tra tutti i modelli vintage, ce n’è qualcuno che considera sottovalutato e con un potenziale di rivalutazione nel tempo?
S.M: Il proverbio “Il gusto non ha perdenza” (“Addò c’è gusto, nun c’è perdenza”) è un proverbio napoletano che significa che quando qualcosa è fatta con passione e piacere, non c’è spazio per la perdita o il fallimento. In sostanza, quando si fa qualcosa con gusto e si compra l’oggetto che piace, è un invito a godere dell’acquisto e a non aver paura di sbagliare, il sorriso che ci regala ad ogni sguardo è la ricompensa più grande.
A.C: Quali sono le prospettive per il mercato degli orologi vintage? Crede che continuerà a crescere e in che modo le nuove generazioni stanno influenzando il collezionismo?
S.M: Predire il futuro è da cialtroni, ma posso valutare il passato per dare un’indicazione al futuro. L’interesse non manca, basta visitare una fiera specializzata, tipo Mercanteinfiera o Vicenzaorovintage per vedere che l’interesse c’è eccome. Negli ultimi 30 anni non è mai mancato e credo non mancherà mai. Certo è che alle “Maisons” interessa vendere il nuovo, non gli può fregare di meno dell’appassionato con il suo vintage, quindi a tener viva questa passione spetta a noi. Il suggerimento numero uno per gli aspiranti collezionisti, è consolidare le proprie conoscenze e crearsi una competenza personale attraverso le riviste di settore, i libri dedicati all’orologeria e anche i Forum in rete, a cui partecipano anche maestri orologiai e veri esperti. Come tutte le cose, l’orologeria è cultura. Gli orologi vintage da collezione, al pari di altri beni tangibili quali i vini rari, le opere d’arte, le macchine d’epoca ecc. , sono beni rifugio e rappresentano una valida forma di investimento alternativo. Contrariamente ai mercati finanziari la logica dell’andamento dei prezzi è legata esclusivamente alla domanda di beni rari la cui offaerta, da sempre ridotta, tenderà a ridursi sempre di più. Consideriamo anche che un orologio, nella fattispecie quelli che amo di più, quelli vintage, sono soldi in tutto il mondo perché apprezzati e riconosciuti ovunque.
A.C: Secondo lei, cosa rende cosi affascinante il mondo dell’orologeria vintage rispetto agli orologi moderni e tecnologici?
S.M: Vado a parlare di qualcosa che mi prende particolarmente e che trovo prerogativa dell’orologeria vintage, che va oltre il mondo degli orologi, ma che si estende a tutto e tutti: il fascino. Bellezza e fascino, ma quali sono le sostanziali differenze? E’ facile distinguere la bellezza senza fascino, dal fascino senza bellezza. Perchè la prima è solo una perfezione formale che ti lascia freddo, il secondo è un insieme di imperfezioni che ti avvince e ti attrae inspiegabilmente. Il confine tra bellezza e fascino è sottile ed interscambiabile da confondersi facilmente,ma in realtà il fascino è quello che attira più di una calamita perché porta con se un magnetismo oltremodo che ti inebetisce. La bellezza è pura arte,design,forme,colori,troppa tecnica.
Nel fascino ci trovi anche perfetti i difetti. Bello è ciò che piace, fascino è anche mistero. Il fascino non ha bisogno di avere una buona componente estetica, se c’è si sente nell’aria,la bellezza senza fascino è come non sentirne il profumo.
E’ stato un piacere poter dialogare con Stefano Mazzariol e scoprire il suo punto di vista su uno dei settori più affascinanti dell’orologeria. Il suo entusiasmo e la sua conoscenza sono una continua fonte di ispirazione per chiunque ami il mondo del vintage. Grazie ancora per questa bellissima conversazione.
Per chi desidera approfondire, vi invitiamo a seguire Stefano Mazzariol sui suoi canali social e sito ufficiale, dove condivide preziosi approfondimenti e le sue ultime novità sul collezionismo e l’orologeria vintage. Un’ occasione unica per imparare da uno dei maggiori esperti di questo affascinante universo.
di Antonio Cabigiosu
1 comment
Grazie mille per l’intervista al più grande divulgatore di orologeria vintage che abbiamo !