Un punto di svolta nell’orologeria
Alla fine degli anni ’60, l’orologeria svizzera affronta un bivio epocale. L’avvento dell’elettronica minaccia la supremazia della meccanica, mentre il pubblico inizia a desiderare orologi più pratici, robusti e dotati di cronografo automatico. È in questo clima di competizione feroce che si accende la “corsa al primo cronografo automatico”, una delle sfide più emblematiche nella storia dell’industria orologiera.
Tre giganti si sfidano:
• Seiko (Giappone), con il calibro 6139, cronografo con ruota a camma e flyback integrato.
• Il consorzio Heuer–Buren–Hamilton–Dubois Dépraz, con il Calibre 11, movimento modulare con microrotore.
• Zenith-Movado, unica maison a concepire un calibro interamente integrato, ad alta frequenza e con caratteristiche di precisione degne di un cronometro.
Nel gennaio 1969, Zenith annuncia ufficialmente il suo nuovo calibro: El Primero, ovvero “il primo”. E lo fa con un progetto audace, radicale, visionario.
Il calibro El Primero 3019 PHC: sintesi di tecnica e audacia
Il calibro 3019 PHC rappresenta un cambio di paradigma. Pensato fin dall’inizio come movimento cronografico integrato, racchiude in sé una serie di soluzioni tecniche all’avanguardia.
Specifiche tecniche principali:
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Frequenza: 36.000 A/h (5 Hz)
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Funzioni: ore, minuti, piccoli secondi, cronografo a 3 contatori, datario
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Ruota a colonne: gestione classica e nobile del cronografo
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Frizione orizzontale: trasmissione diretta della marcia del cronografo
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Carica automatica: rotore centrale su cuscinetti a sfere, carica bidirezionale
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Riserva di carica: circa 50 ore
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Spirale in Nivarox, bilanciere in Glucydur
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Sistema antiurto KIF, decorazioni a perlage e Côte de Genève
Il cuore pulsante a 5 Hz consente all’El Primero di cronometrare il tempo con una precisione al decimo di secondo, cosa mai vista prima su un cronografo automatico. È un traguardo che trasforma la meccanica in strumento scientifico, pur mantenendo fascino e artigianalità.
La crisi del quarzo e l’atto eroico di Charles Vermot
Nel 1975, in piena crisi del quarzo, la nuova proprietà americana di Zenith decide di interrompere la produzione dei movimenti meccanici. I dirigenti ordinano la distruzione delle macchine e dei progetti dell’El Primero. Ma un tecnico, Charles Vermot, disobbedisce.
In segreto, Vermot nasconde documenti, utensili, punzoni e piani tecnici in un sottotetto dell’edificio di Le Locle. Il suo gesto, isolato e silenzioso, si rivelerà fondamentale per il futuro della maison.
Il ritorno di El Primero: il Rinascimento della meccanica
Nel 1988, Rolex cerca un movimento cronografico automatico per aggiornare il Daytona. Dopo test severi, seleziona l’El Primero per la sua affidabilità, precisione e dimensioni contenute.
Nasce il Daytona Ref. 16520, animato dal calibro Rolex 4030, basato proprio sull’El Primero, con alcune modifiche:
• Frequenza ridotta a 28.800 A/h
• Sistema Microstella per la regolazione del bilanciere
• Semplificazione estetica e revisione dei lubrificanti
Questo segna la rinascita ufficiale dell’El Primero. Zenith torna a produrre il movimento, riprendendo gli strumenti salvati da Vermont.
Evoluzioni tecniche e modernizzazione
Nel corso degli anni 2000 e 2010, Zenith lavora all’ottimizzazione e diversificazione dell’El Primero in tre versioni.
El Primero 400
Il calibro classico aggiornato:
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Stessa architettura;
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Lubrificanti sintetici di nuova generazione;
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Miglioramenti nella resistenza a urti e vibrazioni;
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Rotore in tungsteno.
Sulla base del calibro 400 sono stati creati anche i calibri:
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405: flyback;
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410: calendario completo e fasi lunari;
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420: rimozione della carica meccanica;
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4021: riserva di carica visibile.
Striking 10th (2010)
Per la prima volta, una lancetta cronografica centrale gira in 10 secondi, rendendo visibile il decimo di secondo.
Innovazioni:
• Treno supplementare per la lancetta dei decimi
• Attrito regolato da leve dedicate
• Bilanciamento ottimizzato per la visualizzazione rapida
Defy El Primero 21 (2017)
Calibro con misurazione al centesimo di secondo, senza interferenza con la marcia oraria.
Innovazioni chiave:
• Treno orario a 5 Hz (36.000 A/h)
• Treno cronografico separato a 50 Hz (360.000 A/h)
• Due bilancieri indipendenti
• Due bariletti separati
• Scappamento in silicio per il cronografo
• Frizione verticale e innesto magnetico
Il valore collezionistico: i modelli più ricercati
L’El Primero ha conquistato uno status di culto tra collezionisti. Il mercato riconosce valore sia ai pezzi vintage sia a quelli più recenti.
Modelli vintage:
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A386 (1969): 13.000–15.000 €
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A384: 10.000–12.000 €
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Ref. 01.0240.410 (anni ’90): circa 4.500–5.000 €
Modelli moderni:
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Chronomaster Original: 6.000–7.000 €
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Striking 10th: 8.000–9.500 €
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Defy El Primero 21: 10.000–12.000 €
Modelli Rolex con El Primero (4030):
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Daytona Ref. 16520: 30.000–50.000 € e in crescita costante
Il mercato premia la coerenza storica, l’originalità tecnica e lo stato di conservazione. I pezzi early production (1969–1971) sono molto ricercati, in particolare con quadranti originali e bracciali Gay Frères.
L’orologio che ha battuto il tempo
Lo Zenith El Primero non è semplicemente un movimento: è una dichiarazione d’intenti. È il simbolo di un’industria che ha saputo rispondere alla crisi con innovazione, eleganza e rigore tecnico. La sua architettura integrata, la frequenza elevata e la precisione sono tuttora un benchmark.
Per gli appassionati e collezionisti, l’El Primero non è solo un investimento: è un pezzo vivo di storia, che pulsa ancora a 36.000 alternanze l’ora.
di Jacopo Gargantini