C’è un’immagine che aleggia nella memoria collettiva come un frammento di stile assoluto: Gianni Agnelli, l’Avvocato, nel suo abito gessato blu, camicia bianca, polsino rigido - e sopra, spavaldo, un orologio che sembra più un attrezzo che un accessorio: massiccio, squadrato, è l’Omega Seamaster 600 “PloProf”.
Siamo alla fine degli Anni ’60, gli anni delle esplorazioni oceaniche e delle trivellazioni offshore, e c’è sempre più bisogno di strumento precisi e affidabili al servizio di tecnici, ingegneri e operai degli abissi. Quegli uomini che vivono per settimane in saturazione, sigillati in campane iperbariche, che scendono a centinaia di metri sotto il livello del mare a riparare oleodotti, piattaforme, in mondi invisibili e silenziosi, dove non c’è spazio per l’errore.
Comex, compagnia francese regina delle immersioni a quote estreme, chiede ad Omega di realizzare un orologio adatto alle esigenze professionali dei suoi subacquei, ed è così che nascono i primi prototipi del “PloProf”, una sigla che sta per Plongeur Professionnel, sub professionale in francese.
Un segnatempo senza fronzoli, progettato con una sola ossessione: la funzionalità. La cassa monoblocco in acciaio, ricavata da un unico pezzo, era capace di resistere a 60 atmosfere di pressione. La ghiera girevole, fondamentale per il calcolo dei tempi di decompressione, era bloccata da un vistoso pulsante arancione, per evitare qualsiasi rotazione accidentale durante le operazioni. La corona, spostata sulla sinistra e protetta da una robusta spalla, non interferiva con i movimenti del polso, riducendo il rischio di urti e migliorando l’ergonomia sotto la muta.
Sotto quella corazza, batteva il calibro automatico Omega 1002: 42 ore di riserva di carica, 28.800 alternanze l’ora, e standard di affidabilità tra i più elevati della sua generazione. Un movimento robusto, preciso, pensato per resistere ad ogni condizione.Non era bello, il “PloProf”, non lo è mai stato: troppo grande, troppo tecnico, troppo spigoloso per sedurre i gusti del pubblico. Ma aveva una qualità rara, non era nato per piacere, era nato per essere funzionale. Ed è per questo che fu un successo.
In Italia, la consacrazione per questo orologio arrivò, come accennavamo all’inizio, grazie all’avvocato Agnelli che fu il primo ad indossare il Seamaster 600 “PloProf” fuori dal suo habitat naturale, lontano da bombole, mute e impianti petroliferi. Lo mise sopra il polsino, in bella vista, quasi a dichiarare guerra al bon ton dell’orologeria classica. Quel gesto, segno in un certo senso una rivoluzione. Nessuno prima di lui aveva osato trasformare un orologio nato per scopi industriali in un’icona di eleganza personale.
E così il Seamaster 600 “PloProf”, da orologio per sub professionisti, è diventato un vero e proprio oggetto di culto per gli appassionati.
Dati Tecnici
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Referenza: ST 166.0077
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Periodo di produzione: 1970 – 1979
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Dimensioni: 13,5 mm × 55 mm
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Materiale della cassa: Acciaio inossidabile
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Tipo di cassa (vintage): Monoblocco (Unishell) – apertura lato quadrante
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Quadrante: Blu navy o nero, con indici e lancette trattati con trizio ad alta luminosità (super-luminose), progettati per garantire la massima leggibilità anche a grandi profondità. La lancetta dei minuti è maggiorata per migliorare la visibilità.
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Impermeabilità: 60 bar (equivalente a 600 metri / 2.000 piedi)
di Giacomo Del Borrello